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Gli artisti

Alberto Burri

Alberto Burri (Città di Castello 12 marzo 1915 - Nizza 13 febbraio 1995)

Caposaldo della pittura italiana del Novecento, Alberto Burri reinventa completamente il modo di fare e concepire l'arte. La sua ricerca, infatti, è tutta volta alla materia e alle sue innumerevoli forme di decomposizione. Inizia la riflessione artistica in un campo di prigionia del Texas, dove viene segregato dagli inglesi nel 1943, essendosi arruolato a Tunisi come ufficiale medico. Tornato in Italia abbandona definitivamente la medicina e si dedica alla pittura. L'astrattismo delle sue opere prende vita attraverso l'utilizzo di materiali organici e sintetici, come nelle prime serie delle "muffe" e dei "catrami", per poi creare effetti plastici sulla tela attraverso l'utilizzo delle strutture di legno per modellare la superficie come nei "gobbi". Negli anni '50 realizza le famose serie dei "Sacchi" in cui sulla tela dipinta incolla dei brandelli di iuta logori o rammendati, conferendo un aspetto "povero" all'opera. Sempre in questo periodo, inizia ad utilizzare il fuoco su materiali, quali il legno e la plastica ed inserire le combustioni sulla tela. Nel 1973 Burri creò la nota serie dei "Cretti" ,superfici quadrate o rettangolari ricoperte da crepe che ricordano le terre argillose nei periodi di siccità. Nel 1978 costituisce la sua Fondazione a Città di Castello, la sua città natale.

La collezione

Le opere