Giacomo Balla (Torino 18 luglio 1871 - Roma 1 marzo 1958)
Fin da giovane lavora in uno studio di litografia e si avvicina alla pittura come autodidatta.Nel 1895 si trasferisce a Roma dove comincia a frequentare gli ambienti culturali della città e lavora come illustratore, caricatursista-ritrattista. Nel settembre del 1900 si rica a Parigi e rimane li sette mesi, lavorando per l'illustratore Sergio Macchiati. Torna a Roma nello studio di Porta Pinciana che inizia ad essere frequentato da giovani pittori come Umberto Boccioni, Gino Severini e Mario Sironi. Inizia ad interessarsi al dinamismo e al concettto di movimento nel quadro. Nel 1910 con Boccioni e Severini firma il “Manifesto dei Pittori futuristi” e il “Manifesto tecnico della Pittura futurista”. Com’è noto si tratta di un movimento artistico e culturale che inneggia al progresso e alla modernità come unico modello da perseguire in opposizione all’antichità e alla classicità, demonizzate come il simbolo di una società retrograda e immobilistica. Nell’arte questa visione si traduce con una celebrazione quasi esasperata del movimento, delle forme pure e del colore che trovano espressione attraverso l’astrazione.