Giuseppe Capogrossi (Roma 7 marzo 1900 - Roma 9 ottobre 1972)
Inizia a dipingere sotto la guida di F. Carena. Fu più volte a Parigi, dove il suo nome è legato dalla critica alla scuola romana e alla pittura tonale, ma, nonostante i contatti con l'ambiente di Scipione e di Mafai, la sua pittura se ne discosta per una esigenza di rigore compositivo e per l'interesse alla scomposizione cubista. Più intensa si fa poi nelle sue opere la ricerca cromatica e la tessitura di ritmi spaziali, preludendo così alle esperienze che lo impegnarono dall'immediato dopoguerra. Nel 1951 partecipa alla fondazione del gruppo romano Origine e nel 1952 aderisce al Gruppo Spaziale milanese. Abbandonato ogni riferimento al mondo oggettivo, inizia a concepire uno spazio coscientemente strutturato da un segno dalla semplicità quasi archetipica, sempre riconoscibile ma riproposto in continue varianti e valori sempre nuovi. Un’apparente ordine precostituito non riesce e non vuole nascondere l’imprevedibilità delle leggi della vita, questo più di ogni altra cosa ci comunicano i lavori di Capogrossi, inventore di un “ritmo” ossessivo e primitivo che ancora con grande forza cattura l’attenzione di ogni spettatore.