Pinacoteca Civica Bruno Molajoli

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LISTEN TO MY ART

LISTEN TO MY ART
  • 03
  • Dic
    2020

In occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità che ricorre il 3 dicembre, la Pinacoteca Molajoli è lieta di presentare il nuovo progetto "Listen to my art", l'audiodescrizione di opere d'arte rivolta a ipovedenti e non vedenti che vuole essere un ulteriore strumento di inclusione, insieme al percorso tattile "Arte mai vista" realizzato da Archeomega in collaborazione con Rosa Martellucci e presentato al pubblico il 22 dicembre 2018 in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio. L'obiettivo del progetto è quello di agevolare la fruizione dell'arte attraverso supporti materiali e digitali e, al tempo stesso, proseguire un percorso che ci auguriamo possa essere apprezzato da un pubblico sempre più vasto.


1. Croce dipinta

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Realizzata tra il 1270 e il 1275 dall’artista spoletino Rainaldetto di Ranuccio

Tempera e argento su tavola, 140 cm di altezza per 119,5 cm di larghezza


La croce lignea sagomata rappresenta la consueta iconografia del Cristo Patiens, caratterizzata dalla tripartizione dell’addome tirato e proteso in avanti, dalle braccia leggermente piegate con il gomito in basso e dalla testa reclinata sulla spalla destra. La testa è coronata da un’aureola crucisegnata di notevoli dimensioni, decorata sul bordo da una fila di bolli a rilievo.

Lo stile dell’artista si può riconoscere nello scarno utilizzo di elementi figurativi: la tavola presenta nella porzione centrale solamente il motivo decorativo geometrico (tale motivo viene evidenziato nella parte in basso della riproduzione tattile dell’opera). Alle estremità del braccio orizzontale della croce vengono posti, invece, i dolenti: la Vergine a sinistra e San Giovanni a destra. Uno stile, quello di Rainaldetto, che sembra contraddire la tradizione romanica spoletina, caratterizzata da un ricco cromatismo. Il ruolo descrittivo è qui affidato più al disegno che al colore, che si fa tenue, il rilievo scarso, la postura delle mani distese con il dito medio unito all’anulare secondo il modello di Giunta Pisano.

L’opera, che è stata ospitata nel Quattrocentesco complesso del Buon Gesù, fu realizzata con ogni probabilità per una chiesa francescana della città: la chiesa di San Francesco alle Logge o, più probabilmente date le piccole dimensioni dell’opera, un monastero femminile.

Relativamente allo stato di conservazione dell’opera c’è da dire che purtroppo la croce ha sofferto in passato all’attaccatura dell’aureola ed è saltato il colore proprio in corrispondenza della parte centrale del volto, meglio conservato nella porzione superiore (in particolare l’occhio sinistro, la fronte e i capelli) e inferiore (bocca e barba).


Nella croce sono riportate due iscrizioni:

- nella tabella in alto:

EGO SUM REX REGUM POPULUM QUI DE MORTE REDEMI

Io sono il re dei re che ha redento il popolo dalla morte

- nella tabella in basso:

RAINALDICTUS RANUCI DE SPOLETO PINSIT HOC OPUS

Rainaldetto di Ranuccio da Spoleto ha dipinto quest’opera