Abbazie e territorio
Al confine tra Marche ed Umbria, in un territorio quasi incontaminato che alterna spazi prettamente montani ai tratti più collinari, prende vita un percorso che orienta il turista lungo gli stessi itinerari di fede, attraverso i quali si mossero alcuni tra i maggiori protagonisti del monachesimo, come San Francesco, San Romualdo e San Pier Damiani.
Questo itineriario tra Pievi, Abbazie e Monasteri valorizza un immenso patrimonio, che lega da oltre un millennio il versante umbro a quello marchigiano, ponendosi come legante tra i reciproci versanti montani, che reinterpretati in chiave turistica, rappresentano un enorme potenziale per il turista che vuole fuggire dal caos frenetico della quotidianità, alla ricerca di un'esperienza turistica certamente unica.
Domina Fabriano il Monastero di S. Silvestro edificato dal Santo in prossimità della "Fonte Vembrici". Dell'antico nucleo conserva la cripta con le spoglie del Santo, la chiesa, una biblioteca e un archivio storico di notevole interesse.
Sulle pendici del monte Rogedano si erge l'abbazia di Valdisasso, monastero benedettino femminile dove sostò s.Francesco d'Assisi, la cui chiesa era impreziosita dal celebre polittico di Valleromita di Gentile da Fabriano. La presenza di S. Romualdo è strettamente legata all'abbazia di Valdicastro, fondata nel 1009 dallo stesso Santo che, in questo luogo morì e venne sepolto.
Degne di nota, anche se di entrambe è rimasto ben poco, sono le abbazie di S. Maria d'Appennino e di S. Biagio in Caprile, ubicate nel territorio fabrianese. Uno degli esempi più rappresentativi del romanico nelle Marche è costituito dall'abbazia di S. Vittore delle Chiuse e l'abbazia di S. Elena a Serra S.Quirico.
Della zona di Sassoferrato meritano menzione S. Croce dei Conti, edificata con materiali provenienti dall'antica città romana di Sentinum e l'eremo di S. Emiliano in Congiuntoli. Su di un'altura nel comune di Fabriano, sorge la piccola chiesa eremitica di S. Verecondo, esternamente molto semplice, conserva al suo interno tracce di affreschi ed un quadro riproducente il trittico del Maestro di S.Verecondo databile alla prima metà del XV secolo, ora conservato presso la Pinacoteca Civica Bruno Molajoli di Fabriano.