Gli affreschi del Trecento provenienti dalle abbazie e dalle chiese Fabrianesi
In questa sala trovano luogo i grandi affreschi staccati dalle abbazie che impreziosivano il territorio a cavallo tra Marche e Umbria e danno conto della vivacità della produzione artistica e la circolazione di artisti e influenze: il maestro di Sant'Emiliano e l'affresco proveniente dall'omonima abbazia presso Sassoferrato dove diventa chiara la ricerca spaziale sperimentata nel cantiere giottesco; la figura del Maestro di Campodonico oggetto di particolare attenzione dalla critica per la veemenza dei tratti e delle ambientazioni: sono qui a confronto il grande affresco della Crocefissione concesso in prestito dalla Galleria Nazionale della Marche con una nicchia affrescata con varie scene tra cui l'Annunciazione staccata e riportata su telaio, entrambe le opere provenienti dall'abbazia di Campodonico.
Dalla confraternita dei Santi Giuseppe ed Agostino di Fabriano giungono due importanti affreschi esposti n questa sala: la Madonna della Misericordia di Francescuccio di Cecco e Sant'Anna con la Madonna e il Bambino, realizzata da un maestranza influenzata dal Maestro di Campodonico.
Temporaneamente è esposto, nella stessa sala, il dittico di Berlino firmato da Allegretto Nuzi, presente nella mostra "Oro e colore nel cuore dell'Appennino. Allegretto Nuzi e il '300 a Fabriano".